L’integrazione attraverso la conoscenza
La scuola Penny Wirton, fondata e diretta da Eraldo Affinati e Anna Luce Lenzi e oggi diffusa in molte città italiane, è un’esperienza esemplare di accoglienza e integrazione attraverso l’insegnamento della lingua italiana a persone immigrate nel nostro Paese da ogni parte del mondo. Un lavoro che si regge esclusivamente sull’impegno di volontari, cui da qualche tempo si affiancano giovani studenti in alternanza scuola lavoro o in tirocinio nell’ambito di corsi universitari; a ciascuno di essi sono affidate una o due persone da seguire, in un rapporto diretto e personalizzato. È così che allo “straniero” viene consegnato lo strumento fondamentale per relazionarsi efficacemente con la nuova comunità di cui fa parte: la conoscenza della lingua. È un’esperienza di grande significato, di grande valore e di grande bellezza, impressioni che immediatamente si colgono entrando nel salone affollatissimo in cui si mescolano un centinaio di persone tra allievi e insegnanti. Un’aula operosa, non silenziosa, né potrebbe esserlo. Un brusio che difficilmente verrebbe tollerato in una classe normale qui diventa la colonna sonora di una grande rappresentazione della didattica, di una didattica vivace e attiva. Maddalena Gissi ha voluto fare visita alla Penny Wirton di Roma, riprendendo un rapporto di stima e amicizia con Eraldo Affinati che, nato in occasione dell’ultimo congresso della CISL Scuola, non si è mai interrotto. “Credo che sia quanto mai importante, nella stagione che viviamo, dare risalto alle buone pratiche attraverso le quali una comunità si apre all’accoglienza, in termini positivi e concreti – afferma Maddalena Gissi – Altre immagini, purtroppo, ci hanno colpito oggi in questa città, e di segno ben diverso. Vedere quello che accade in questa scuola mi rincuora, mi dice non solo ciò che tutti dovremmo impegnarci un po’ di più a essere e a fare, ma soprattutto che c’è un pezzo di società già attivo su questo, ogni giorno, con intelligenza, generosità, efficacia. Questa scuola è anche una testimonianza straordinaria di quanto l’insegnamento, l’incontro, la conoscenza siano risorse fondamentali per affrontare e vincere le sfide del tempo che viviamo, nella loro complessità e difficoltà”.
Roma, 23 gennaio 2019