Il 16 maggio, nel quadro degli incontri avviati a seguito dell’intesa raggiunta dalla Cisl Scuola e dalle altre OO.SS. con il Governo, il Capo di Gabinetto dott. Chinè ha incontrato i rappresentanti delle OO.SS. per discutere sulle questioni che riguardano la dirigenza scolastica.
Sul tavolo del confronto sono state poste tutte le criticità che già avevamo evidenziato nella proclamazione dello stato di agitazione: l’enorme ritardo della certificazione dell’ipotesi di CCNL firmata il 13 dicembre, ferma ormai da cinque mesi presso gli organi di controllo; la mancata certificazione del FUN per gli anni scolastici 17/18 e 18/19; la salvaguardia della dimensione nazionale dell’istruzione e la salvaguardia del contratto collettivo nazionale di fronte alle ipotesi di regionalizzazione; il ddl concretezza e l’assurda ipotesi di sottoporre i dirigenti scolastici a verifica biometrica “ai soli fini dell’accesso” alle istituzioni scolastiche.
L’Amministrazione ha fornito alcune risposte. In particolare ha assicurato che l’ipotesi di CCNL è stata bollinata dal MEF e che è ora oggetto di controllo da parte di Funzione Pubblica. Secondo quanto riferito dal dott. Chinè la fase più complessa è decisamente superata e ora ci si attende che la firma del CCNL possa avvenire “prima dell’estate”.
Più complessa appare invece la questione del FUN. Infatti l’UCB nel ricevere la proposta di certificazione del FUN ha ritenuto di chiedere un parere a IGOP circa le modalità per quantificare il limite di cui all’art. 23 del Dlgs 75/2017. Il Decreto legislativo infatti assume come riferimento la quantificazione 2016 che, per la scuola, si identifica nella consistenza del FUN 2016/2017. Sulla base del parere espresso dall’Igop, il Mef vorrebbe sottrarre però le cifre una tantum derivanti dalla Legge 107/2015 e dall’ulteriore integrazione realizzata per via amministrativa.
Il Miur non ritiene che questa interpretazione sia corretta e pertanto riproporrà al Mef di utilizzare come limite per la quantificazione del FUN l’integrale consistenza dell’a.s. 2016/2017, senza alcuna decurtazione.
La Cisl Scuola ha sottolineato che un’eventuale decurtazione del FUN sarebbe duramente contestata, se necessario attraverso un contenzioso giurisdizionale. Il dott. Chinè si è comunque impegnato a evitare che si verifichi l’ipotesi di una riduzione del FUN, e ha assunto un esplicito impegno affinché gli aumenti previsti dall’ipotesi di CCNL siano reali e non decurtati dalla sottrazione di risorse dal FUN. Il Capo di Gabinetto ha prefigurato anche l’ipotesi di un eventuale intervento legislativo, “compatibilmente con lo stato della finanza pubblica”.
Per quanto riguarda la regionalizzazione, il Capo di Gabinetto non si è pronunciato, mentre ha speso alcune parole sul ddl concretezza. Ha infatti affermato che nell’eventualità l’Aula approvi il provvedimento senza modifiche, vi è la disponibilità del Ministro a scrivere il decreto attuativo consultando i sindacati per l’individuazione di mediazioni e modalità applicative compatibili con la specificità della dirigenza scolastica.
Su questo punto, la Cisl Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola Rua e Snals, hanno indetto un sit-in nel pomeriggio, a Piazza Vidoni. Al sit-in, molto partecipato, tra gli altri è intervenuta la Senatrice Annamaria Parente, vice presidente della Commissione Lavoro del Senato e relatrice di minoranza del ddl “concretezza”. Il provvedimento andrà in Aula il 28 maggio e tutti ci auguriamo che vi sia un ripensamento di buon senso. Durante i diversi interventi che si sono succeduti in piazza, in tanti hanno messo in evidenza quanto ampio e continuo sia l’impegno dei dirigenti scolastici e come sia inadeguato un provvedimento che per la scuola appare del tutto inutile e fonte di un inaudito spreco di risorse, mentre i nostri edifici scolastici cadono in pezzi.