ANNO 2013: IL PROBLEMA DEL BLOCCO DELLE PROGRESSIONI

ANNO 2013: IL PROBLEMA DEL BLOCCO DELLE PROGRESSIONI

UN PO’DI STORIA: ACCADDE NEL 2010

E’ il 27 Maggio 2010 quando, in un comunicato stampa, l’allora Segretario Generale della CISL Scuola Francesco Scrima, in riferimento al blocco degli scatti (DL 78/2010), afferma:

“… denunciamo come inaccettabile il blocco per tre anni delle progressioni in cui si articola il trattamento economico del personale della scuola.”

La CISL Scuola attraverso il raggiungimento di una serie di intese, in allora strumentalizzate e messe fortemente in dubbio da altri, riesce ad ottenere il recupero del 2010 e, in seguito, il ripristino del 2011 e del 2012.

IL BLOCCO DEL 2013

Con il DPR 122/2013 viene mantenuto il blocco dell’anno 2013; è fatta salva la possibilità di recupero attraverso un CCNI. E’ un’operazione che risulta impossibile, dato il mancato stanziamento di risorse dedicate da parte dei diversi Governi e l’impossibilità di sacrificare ancora una volta il Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF).

LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE N° 178/2015

La Corte Costituzionale stabilisce l’illegittimità del blocco della contrattazione collettiva ai fini del contenimento della spesa per il personale. E’ bene evidenziare a questo proposito, che successivamente le diverse norme non hanno impedito la contrattazione, ma non sono mai state stanziate risorse specifiche!

OGGI ………

L’ORDINANZA DELLA CASSAZIONE 16133 DEL 11 GIUGNO 2024

La corte di Cassazione con l’Ordinanza del Giugno 2024 sottolinea che “le disposizioni che hanno stabilito il blocco delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti dalle norme contrattuali collettive … sono disposizioni eccezionali”, quindi da intendersi finalizzate al contenimento della spesa pubblica.
Conclude la Cassazione: “la progressione in carriera va tenuta distinta dai suoi effetti economici. Il blocco dettato da esigenze di contenimento della spesa pubblica deve riguardare solo gli effetti economici (essendo ciò funzionale e sufficiente al raggiungimento del suo scopo), senza influire negativamente sulla carriera a fini giuridici”.

CHE FARE?

La CISL Scuola di Cuneo, sottolineando la natura contrattualista dell’organizzazione sindacale, ribadisce anche questa volta la necessità di operare con la consueta prudenza che da sempre ha contraddistinto l’operato della struttura sul territorio cuneese.

Data una prima interpretazione della sentenza, che parrebbe ricondurre unicamente al riconoscimento giuridico dell’anno 2013, gli studi legali convenzionati Avv. Monica Beltramo e Avv. Nicola Salvini si sono dichiarati disponibili ad approfondimenti, in attesa dei quali si propone agli interessati un primo atto di diffida ai fini della richiesta di nuova ricostruzione di carriera, azione questa da intendersi propedeutica a qualsiasi successiva azione di ricorso.

Il personale ATA e Docente interessato all’inoltro della diffida e ad un’eventuale successiva azione di ricorso è invitato a compilare il seguente form ai fini della manifestazione di interesse:

https://forms.gle/fLY1BqzbedtddE4u5

Sarà nostra cura contattarvi per fornirvi indicazioni, approfondimenti e istruzioni.

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