Ingiusta e profondamente sbagliata la sanzione inflitta all’insegnante palermitana per il filmato realizzato da alcuni suoi alunni in occasione del giorno della memoria. Una decisione del tutto inopportuna che chiediamo sia immediatamente ritirata.
Non è certo con il ricorso a misure di tipo censorio che si può aiutare a vedere anche i limiti e i rischi di superficialità di approcci e analisi che, se ritenuti discutibili, andrebbero appunto discussi e non fatti oggetto di provvedimento disciplinare.
Guai se passa anche solo l’idea che sia illegittimo esprimere preoccupazione per scelte politiche e provvedimenti di legge, oggetto ogni giorno di un serrato confronto di opinioni in cui non mancano certo manifestazioni, spesso anche molto autorevoli, di inquietudine per atteggiamenti riscontrabili in ambito interno e internazionale su temi che richiamano principi fondamentali di convivenza fra i popoli e le persone.
Compito della scuola non è certo quello di troncare e sopire le manifestazioni di pensiero degli alunni, casomai di aiutarli a esprimere in modo quanto più possibile corretto giudizi e opinioni, evitando approssimazioni, schematismi e banalizzazioni che sono oggi purtroppo pane quotidiano proprio nel dibattito politico.
Un dibattito che proprio per questo finisce per essere diseducativo, come lo è la pretesa di risolvere una situazione come questa infliggendo punizioni che di fatto intimano il silenzio, quando al contrario sarebbe indispensabile stimolare al massimo il confronto aperto e la discussione.
Roma, 17 maggio 2019
Maddalena Gissi, segretaria generale CISL Scuola