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CISL Scuola Cuneo: Focus sull’avvio dell’anno scolastico 2024/25

Cosa dobbiamo sapere? Quali novità?


Con questo documento desideriamo fare il punto sugli aspetti fondamentali riguardanti le nostre scuole, mettendo in evidenza luci e ombre afferenti a tematiche diverse: novità del CCNL 2019-21,
CCNI sul FMOF, Legge di Bilancio, Reclutamento, Dimensionamento della Rete Scolastica,Ricorsi in essere.

CCNL 2019/21: conoscerlo e applicarlo – Cosa dobbiamo sapere?

Le Relazioni sindacali
E’ fondamentale che ritornino ad essere un elemento centrale nella vita di ciascuna comunità
scolastica. A tal fine deve essere ridato nuovo slancio alla partecipazione, mettendo in primo
piano il ruolo della Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) eletta dai lavoratori in tutte le
istituzioni scolastiche.
“Il sistema delle relazioni sindacali è lo strumento per costruire relazioni stabili tra
amministrazioni pubbliche e soggetti sindacali, improntate alla partecipazione attiva e
consapevole, alla correttezza e trasparenza dei comportamenti, al dialogo costruttivo, alla
reciproca considerazione dei rispettivi diritti ed obblighi, nonché alla prevenzione e risoluzione dei
conflitti.” (CCNL 19-21, Art. 4,c.1)


Le Relazioni Sindacali a livello di Istituzione Scolastica di svolgono attraverso
INFORMAZIONE, CONFRONTO, CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
tra il Dirigente
scolastico e, per la componente sindacale, la RSU e i rappresentanti territoriali delle
organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL (CISL Scuola, FLC CGIL, SNALS, GILDA e
ANIEF), che costituiscono appunto la parte sindacale.

Segreteria Provinciale di Cuneo Via Cascina Colombaro 33
info@cislscuolacuneo.it – 0171630903

La presenza della RSU non è accessoria, ma è fondamentale ed imprescindibile: non si può
contrattare senza la componente RSU! Per questo è fondamentale il voto di tutti i lavoratori al fine
di designare appunto la propria rappresentanza.
Si ricorda che la Rappresentanza Sindacale Unitaria sarà rinnovata nella primavera 2025; è
presumibile che le elezioni si svolgano nel mese di Aprile.
Il personale interessato alla candidatura nelle liste CISL Scuola può contattarci fin da ora.


Le Assemblee
Costituiscono momenti di partecipazione e confronto, a livello di istituzione scolastica sono
utili soprattutto per condividere con la RSU i bisogni del personale da portare all’attenzione
della contrattazione integrativa e gli orientamenti da assumere nelle relazioni sindacali con il
Dirigente Scolastico.

“1. I dipendenti hanno diritto a partecipare, durante l’orario di lavoro, ad assemblee
sindacali, in idonei locali sul luogo di lavoro concordati con la parte datoriale, per dieci ore pro
capite in ciascun anno scolastico, senza decurtazione della retribuzione.
2. In ciascuna Istituzione scolastica e per ciascuna categoria di personale (ATA e
docenti) non possono essere tenute più di due assemblee al mese.
4. Le assemblee coincidenti con l’orario di lezione si svolgono all’inizio o al termine
delle attività didattiche giornaliere di ogni scuola interessata all’assemblea.
Le assemblee del personale ATA possono svolgersi in orario non coincidente con quello delle
assemblee del personale docente, comprese le ore intermedie del servizio scolastico.” (CCNL 19-
21, Art. 31, c.4)

L’articolo del CCNL sopra riportato esplicita il diritto del personale alla partecipazione alle
assemblee in orario di lavoro nella misura di 10 ore annue; di conseguenza risulta del tutto infondata
la richiesta di alcune scuole di svolgere assemblee al di fuori del tempo di lavoro, soprattutto perché
in tal modo l’assemblea sindacale graverebbe come onere aggiuntivo sui lavoratori, quando invece il
tempo dedicato è già contemplato nei costi del Contratto Collettivo, essendo appunto le 10 ore di
partecipazione all’assemblea interamente retribuite.
Ai soggetti sindacali (RSU nel suo insieme e/o una o più Organizzazioni Sindacali) spetta l’indizione
dell’Assemblea, da comunicare alle scuole almeno 6 gg prima della data prevista. Il personale può
aderire tramite comunicazione scritta fino a 48 ore prima del giorno indicato per l’assemblea.
L’adesione deve essere esplicita.
Spetta invece al DS l’organizzazione delle attività didattiche per le sezioni e/o classi che vedono il
personale coinvolto nell’assemblea.

“Il dirigente scolastico:
a) per le assemblee in cui è coinvolto anche il personale docente sospende le attività didattiche
delle sole classi, o sezioni di scuola dell’infanzia, i cui docenti hanno dichiarato di partecipare
all’assemblea, avvertendo le famiglie interessate e disponendo gli eventuali adattamenti di orario, per
le sole ore coincidenti con quelle dell’assemblea, del personale che presta regolare servizio;
b) per le assemblee in cui è coinvolto anche il personale ATA, se la partecipazione è totale, stabilirà,
con la contrattazione d’istituto, la quota e i nominativi del personale tenuto ad assicurare i servizi
essenziali relativi alla vigilanza agli ingressi alla scuola, e ad altre attività indifferibili coincidenti con
l’assemblea sindacale.
10. Non possono essere svolte assemblee sindacali in ore concomitanti con lo svolgimento degli esami
e degli scrutini finali, nonché per le operazioni che ne costituiscono il prerequisito.
11. Per il personale docente, quanto previsto dai commi 1, 3 e 8 si applica anche nel caso di assemblee
indette in orario di servizio per attività funzionali all’insegnamento.” (CCNL 19-21, Art. 31, c. 9)

La Scuola Comunità educante e democratica
L’idea di scuola comunità educante è un concetto già espresso nel CCNL 16-18. Si tratta di un
modello di scuola che enfatizza l’importanza di ciascuno degli attori in un tutto organico, dove
ciascuna delle parti assume un ruolo attivo e fondamentale per il mantenimento del sistema.
E’un sistema antropocentrico, dove il fine è l’educazione e la crescita dell’alunno persona.
Il termine democratica richiama le prerogative degli organi collegiali già descritte nel Testo
Unico, Dlgs 297/1994.


“2. Appartengono alla comunità educante il dirigente scolastico, il personale docente ed educativo,
il DSGA e il restante personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nonché le famiglie, gli alunni
e gli studenti che partecipano alla comunità nell’ambito degli organi collegiali previsti dal d.lgs. n.
297 del 1994.
3. La progettazione educativa e didattica, che è al centro dell’azione della comunità educante, è
definita con il piano triennale dell’offerta formativa (PTOF), elaborato dal Collegio dei docenti
ed approvato dal Consiglio d’Istituto ai sensi dell’articolo 3, comma 4, del decreto del Presidente
della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275 e s.m.i., nel rispetto della libertà di insegnamento. Nella
predisposizione del Piano viene assicurata priorità all’erogazione dell’offerta formativa
ordinamentale e alle attività che ne assicurano un incremento, nonché l’utilizzo integrale delle
professionalità in servizio presso l’istituzione scolastica. I docenti partecipano, a tal fine, alle
attività del collegio nell’ambito dell’impegno orario.” (CCNL 19-21, Art. 32, c. 2,3)

I Congedi costituiscono un diritto del lavoratore: è un dovere conoscerne le corrette modalità
di fruizione


I Congedi per i genitori sono regolati dal Dlgs 151/2001; il Contratto Nazionale prevede
delle migliorie rispetto alle disposizioni normative vigenti.
Durante il Congedo di maternità e paternità spettano alla lavoratrice o al lavoratore l’intera
retribuzione fissa mensile nonché le quote accessorie. Tale periodo è da considerarsi effettivo
servizio.
Per ciascuno dei figli per le lavoratrici madri o in alternativa per i padri, è previsto il congedo
parentale ai sensi dell’Art. 32 c. 1 del Dlgs 151/2001. Tale tipologia di congedo non riduce le
ferie ed è computato ai fini dell’anzianità di servizio. Il CCNL prevede per i primi 30 gg il
riconoscimento dell’intera retribuzione.


“I primi trenta giorni di tale congedo, computati complessivamente per entrambi i genitori e
fruibili anche in modo frazionato, non riducono le ferie, sono valutati ai fini dell’anzianità di
servizio e sono retribuiti per intero, con esclusione dei compensi per lavoro straordinario e delle
indennità per prestazioni disagiate, pericolose o dannose per la salute.”
(CCNL 19-21, Art. 34, c. 3)


Il Congedo parentale va richiesto con 5 gg di anticipo rispetto al periodo richiesto.
Il riferimento è l’art. 34 del CCNL 2019-21

Diritto alla mobilità

Lo stesso Art. 34 del CCNL 2019-21 garantisce il diritto alla partecipazione alle procedure
di mobilità ai genitori con figli fino a 12 anni, ai caregiver per il ricongiungimento alla persona
da assistere e al personale indicato dall’Art. 21 Legge 104/1992. Al personale contemplato
dall’Art. 34 del CCNL non si applica il vincolo triennale per i neo-assunti.

Ferie, permessi ed assenze del personale a tempo determinato

Il nuovo CCNL introduce per il personale a tempo determinato le disposizioni previste
per il personale assunto con contratto a tempo indeterminato, limitatamente alla durata del
contratto di lavoro.
In particolare introduce 3 gg di permesso retribuito per motivi personali o familiari.

Il personale docente, educativo ed ATA assunto con contratto a tempo determinato per l’intero
anno scolastico (31 agosto) o fino al termine delle attività didattiche (30 giugno), ivi compreso quello
di cui al comma 5, ha diritto, a domanda, a tre giorni di permesso retribuito nell’anno scolastico,
per motivi personali o familiari, documentati anche mediante autocertificazione. Per il personale
ATA tali permessi possono anche essere fruiti ad ore, con le modalità di cui all’art. 67 (permessi
orari retribuiti per motivi personali o familiari).
(CCNL 2019-21, Art. 35 c.12)


La formazione del personale
Il CCNL considera la formazione una “leva strategica fondamentale per lo sviluppo
professionale del personale”. Rappresenta un diritto/dovere dei lavoratori tutti della scuola in
quanto “funzionale al pieno sviluppo della propria professionalità”.
La formazione si svolge in orario di servizio, al di fuori dall’orario di insegnamento. Per il
personale docente le ore di formazione svolte oltre le ore funzionali all’insegnamento inserite nel
piano annuale delle attività, sono retribuite anche tramite compenso forfetario. Sono previsti per
i docenti 5 gg di permesso retribuito per partecipare a corsi di formazione o per lo svolgimento
di attività in qualità di esperto/formatore.

8. “Il personale docente ha diritto alla fruizione di cinque giorni nel corso dell’anno scolastico per la
partecipazione a iniziative di formazione con l’esonero dal servizio e con sostituzione ai sensi della
normativa sulle supplenze brevi vigente nei diversi gradi scolastici. Con le medesime modalità, e nel
medesimo limite di 5 giorni, hanno diritto a partecipare ad attività musicali ed artistiche, a titolo di
formazione, gli insegnanti di strumento musicale e di materie artistiche.”
(CCNL 2019-21, Art. 36, c.8)

La Funzione Docente
Il CCNL esplicita a chiare lettere la mission legata al ruolo del personale docente, sia in
relazione alla promozione dello sviluppo dell’alunno-persona nel rispetto della Costituzione
italiana. Viene sottolineata l’autonomia professionale e culturale dei docenti, esercitata
nell’ambito di attività individuali, collegiali e di formazione in servizio.
E’ chiara la distinzione tra adempimenti individuali senza limiti di tempo, attività di
insegnamento e attività funzionali all’insegnamento.


Le attività funzionali all’insegnamento
Le attività funzionali all’insegnamento sono costituite dagli adempimenti individuali e dalle
attività di carattere collegiale, contenute nel piano annuale delle attività predisposto dal
Dirigente Scolastico e deliberato dal Collegio dei Docenti. Il piano è oggetto di informativa alle
organizzazioni sindacali.


“2. Tra gli adempimenti individuali dovuti rientrano le attività relative:
a) alla preparazione delle lezioni e delle esercitazioni;
b) alla correzione degli elaborati;
c) ai rapporti individuali con le famiglie.”
(CCNL 2019-21, Art. 44, c.2)


Le attività collegiali sono divise in due gruppi:
a) le riunioni Collegiali che comprendono eventuali incontri di programmazione iniziale e
verifica finale, l’informazione alle famiglie degli alunni sui risultati degli scrutini e
sull’andamento delle attività educative di tutti i gradi di scuola. Ne deriva che, se da un lato i
rapporti con le famiglie costituiscono un adempimento individuale che può essere normato
attraverso appositi regolamenti interni alla scuola (cadenza settimanale, quindicinale ecc.),
dall’altro quelli che comunque vengono definiti “colloqui” generali, sono inseriti nel piano delle
attività con un monte ore definito dal collegio dei docenti.
b) consigli di classe, interclasse, intersezione, gruppi di lavoro per l’inclusione.
Gli impegni di cui alla lettera a) e b) prevedono un monte ore ciascuno fino a 40 ore. Le ore
delle cosiddette 40 + 40 che non vengono utilizzate per le attività sopra descritte, sono destinata
alle attività di formazione programmate dal Collegio dei Docenti nell’ambito del PTOF.

(Rif. CCNL 2019-21, Art. 44 c.3-5)

Lo svolgimento delle attività funzionali all’insegnamento in modalità a distanza
Il CCNL introduce la possibilità di svolgere a distanza:

– le due ore di programmazione didattica collegiale previste per la scuola primaria;
– le attività collegiali che non prevedano sessioni deliberative.
La CISL Scuola ha chiesto che sia attivato il prima possibile il confronto al Ministero per la
definizione dello svolgimento a distanza delle attività che prevedono delibere.


“6. Con Regolamento d’Istituto è possibile prevedere lo svolgimento a distanza delle due ore di
programmazione didattica collegiale prevista per i docenti della scuola primaria dall’art. 43 (Attività
dei docenti), comma 5, e di alcune delle attività di cui al comma 3, lett. a) e b) del presente articolo
che non rivestano carattere deliberativo; con il medesimo strumento è possibile estendere lo
svolgimento a distanza alle attività di cui al comma 3, lett. a) e b) che rivestono carattere deliberativo
sulla base dei criteri definiti dal MIM, previo confronto di cui all’art.30, comma 9, lett. a).”
(CCNL 2019-21, Art. 44, c.6)


CLASSIFICAZIONE PERSONALE ATA
Il nuovo CCNL prevede un nuovo sistema di classificazione del personale ATA articolato in
quattro Aree corrispondenti a diverse competenze professionali, con livelli differenti di
conoscenze e responsabilità:
– Area dei Collaboratori
– Area degli Operatori
– Area degli Assistenti
– Area dei Funzionari e dell’Elevata Qualificazione


Al personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, tramite procedure selettive,
possono essere attribuite posizioni economiche finalizzate alla valorizzazione professionale. La
partecipazione alle procedure selettive è riservata agli interessati, in possesso di un’anzianità di
servizio di almeno 5 anni.


Le posizioni economiche non possono essere revocate e cessano di essere corrisposte
unicamente in caso di cessazione dal servizio o in caso di progressione verticale tra le aree.

(Rif. CCNL 2019-21, Art. 50)

Incarichi specifici ATA
Al personale ATA, ad eccezione del DSGA, possono essere altresì conferiti incarichi specifici di
natura organizzativa o con aggravio di responsabilità. L’incarico ha la durata di un anno
scolastico e prevede una specifica indennità il cui valore è definito nell’ambito della
contrattazione integrativa di istituto.


CCNI sul Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa: cosa retribuire con il FIS
Il CCNI per l’a.s. 2024/25 è fortemente innovativo rispetto al testo precedente andando a
disciplinare i nuovi istituti contrattuali previsti dal CCNL 2019/21. A questo proposito le scuole
potranno con il proprio FIS retribuire le ore di formazione del personale docente oltre le 80,
contrattare i criteri per retribuire la continuità didattica dei docenti (prima definiti per
decretazione ministeriale), disporre di importi incrementati per gli incarichi specifici destinati in
particolare ai collaboratori scolastici, erogare la prevista indennità di disagio agli assistenti
tecnici del primo ciclo.
Il nuovo CCNI, in coerenza con quanto fatto per le retribuzioni di carattere accessorio di tutto il
restante personale, ha, altresì, incrementato le risorse per retribuire l’indennità di parte variabile
di funzionari ed elevate qualificazioni con incarico di Dsga.


La tabella seguente illustra le diverse fonti di finanziamento che costituiscono il FMOF; le cifre
indicate si intendono a livello nazionale.

Valorizzare il personale della scuola: verso un nuovo contratto – Luci e ombre della Legge di
Bilancio


Abbiamo ribadito la necessità e l’urgenza di cominciare a ragionare sul nuovo CCNL 2022-24. La
CISL Scuola ha affrontato il tema del rinnovo contrattuale con il MIM, al quale ha chiesto un impegno
deciso per incrementare le risorse disponibili: è fondamentale consentire una rivalutazione significativa
dei livelli retributivi di tutto il personale della scuola, arrivando a garantire un aumento medio del 6%,
fronte all’aumento possibile del 5,78%. Ricordiamo che l’aumento precedente è stato del 4,38%. Un
rinnovo repentino del contratto permetterebbe quindi di poter godere del cosiddetto “effetto
trascinamento”, ovvero consentirebbe di raggiungere man mano livelli stipendiali maggiormente
adeguati.

Le risorse messe a disposizione dalla Legge di Bilancio 2024 e 2025 garantiscono un aumento
medio del 6% pari a 160 euro di aumento medio contrattuale.


Abbiamo ipotizzato che una soluzione che avrebbe potuto portare a condizioni più favorevoli dal punto
di vista economico, potrebbe essere stata anche quella di considerare la defiscalizzazione dei compensi
accessori e l’aumento del MOF.

La Legge di Bilancio prevede un incremento del Fondo per il Miglioramento dell’Offerta
Formativa di 93,7 Milioni da contrattare nelle diverse istituzioni scolastiche per l’anno 2025.
E’ stato istituito il fondo per la valorizzazione del personale scolastico pari a 122 milioni nel 2025,
189 milioni nel 2026,75 milioni nel 2027.

Certamente sarebbe scorretto e irresponsabile da parte di questa organizzazione sindacali negare la
condizione del nostro paese, che vede un margine di manovra molto stretto con la conseguente necessità
di fare delle scelte riguardo a dove indirizzare le esigue disponibilità.
Riteniamo che la scuola e la sanità costituiscano due leve strategiche; per questo serve un segnale forte
del governo.
Inaccettabile la proposta di taglio agli organici contenuta nella Legge di Bilancio!
Per questo motivo abbiamo attivato un confronto serrato con il Governo, con i
partiti, con gruppi parlamentari, per ottenere le modifiche al testo di Legge.


Vogliamo dar voce ai lavoratori della scuola senza dover gravare direttamente
sulle persone con costi inutili!


La card docenti rappresenta un’ ulteriore criticità, preso atto positivamente della conferma
dell’attuale consistenza pro-capite, abbiamo chiesto di provvedere all’ estensione al personale
precario, dando seguito alle decisioni assunte in sede di contenzioso.

Abbiamo ottenuto di renderla accessibile anche ai supplenti 31 agosto attraverso una apposita
dotazione di ulteriori 60 mln di euro in legge di bilancio : ora mancano i supplenti con contratto
al 30/6 per i quali sarà necessario prevedere ulteriori risorse.

Sono positive le misure previste per l’alleggerimento del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti:
vogliamo però che sia detassata la produttività anche per i dipendenti pubblici.

Sono confermate invece le 3 aliquote IRPEF 23%,35%,43% al fine di alleggerire il carico fiscale
per le fasce di reddito medio-basse.
Le lavoratrici madri a partire dal 2025 godranno di un esonero contributivo se con 2 o più figli e
reddito fino a 40000 euro.
Per quanto riguarda le pensioni sono confermate APE SOCIALE e QUOTA 103.
Per i lavoratori e le lavoratrici che cessano il congedo di maternità/paternità entro il 1 Giugno
2025 è previsto un ulteriore mese all’80% entro il sesto mese di vita del bambino.

Reclutamento: concorsi, precariato, i problemi sollevati dall’UE
L’avvio di quest’anno scolastico restituisce una chiara fotografia di quella che è la condizione del
precariato, condizione che non è perpetuabile. E’ evidente che l’attuale sistema di reclutamento non
porta esiti efficaci; il principio che si possano colmare tutti i posti vacanti e disponibili con i concorsi è
un’utopia.

La CISL Scuola rimarca ancora una volta la necessità di trovare alternative valide, rilanciando la
proposta del doppio canale: si potrebbe attingere dalla I fascia GPS per tutte le classi di concorso,
analogamente a quanto avviene per i posti di sostegno.

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Dimensionamento della rete scolastica: cosa accade in provincia di Cuneo
Riflessioni sul dimensionamento della rete scolastica: opportunità e vincoli

Già dal mese di Gennaio 2024 questa Organizzazione Sindacale ha incontrato più volte attraverso
incontri formali e informali i decisori politici.
Preso atto degli interventi di riduzione delle istituzioni scolastiche richiesti alla Regione Piemonte,
considerata, per la Provincia di Cuneo, una riduzione da 88 a 83 autonomie da realizzare nell’ a.s.
2025/26, valutati i criteri espressi dall’atto di indirizzo DPCR 292/17321 del 25/7/2023, appresi i
numeri relativi al calo demografico che ha investito e che investirà la popolazione scolastica nel breve
– medio periodo (2032), abbiamo espresso le seguenti riflessioni.

Le proposte della CISL Scuola di Cuneo in termini di dimensionamento
Circa il criterio della TERRITORIALITÀ
La provincia di Cuneo considera un ampio territorio geografico con caratteristiche disomogenee, dove
le peculiarità sono legate alla particolare conformazione delle diverse aree della Provincia, con
conseguente impossibilità di omogeneizzare la distribuzione degli alunni sul territorio.
Da questi elementi deriva la particolare complessità di diverse istituzioni scolastiche del primo ciclo,
con particolare riguardo al numero dei plessi e all’ubicazione degli stessi in diversi comuni.
Riguardo al secondo ciclo, assistiamo ad una frammentazione degli indirizzi, anche legata
all’opportunità di offrire, nelle diverse aree geografiche, un’offerta formativa rispondente ai bisogni e
alle richieste dell’utenza.
Devono essere considerati inoltre l’elevato tasso di pendolarismo e l’influenza dei trasporti
sull’articolazione oraria settimanale dell’offerta formativa, in particolare a riguardo del monte ore dei
tecnici e dei professionali.

Circa il criterio della SOSTENIBILITÀ
È utile una visione a medio lungo termine al fine di ridisegnare la rete scolastica, anche considerando le
criticità che gli assetti organizzativi attuali potrebbero rappresentare.
Si tratta di un criterio che pone in capo all’Amministrazione scelte meno scontate e più ragionate, che
non riducano la scelta a un accorpamento di due direzioni, spesso inefficace o impossibile: si pensi
all’accorpamento di due comprensivi da 600 studenti ciascuno: sulla carta si avrebbe un comprensivo
sostenibile con 1200 studenti; ma nella pratica, in molte realtà del Cuneese, un comprensivo simile
supererebbe i 20 plessi, diventando ingestibile. Ridisegnare la rete territoriale, riducendo le direzioni con criteri di viciniorità tra plessi e coinvolgendo le amministrazioni locali in un’ottica di ottimizzazione del
servizio, risulta certo più complicato, ma più efficace e sostenibile nel tempo.
Si rende necessaria un’analisi delle opportunità che un nuovo disegno della rete scolastica potrebbe
offrire, soprattutto laddove misuriamo situazioni di difficile coesistenza di troppe autonomie (primo
ciclo) oppure una rete troppo densa di possibilità di scelta (indirizzi del secondo ciclo) tale da costituire
un vincolo.

Circa la DIMENSIONE delle ISTITUZIONI SCOLASTICHE
In provincia si è avuto modo di sperimentare la dimensione “macro” realizzata attraverso un precedente
piano di dimensionamento: è l’esempio dell’IC Saluzzo. Si ritiene inopportuna l’istituzione di scuole di
tali dimensioni, sia per la complessità in termini di gestione unitaria dell’istituto, sia per ragioni
organizzative; basti pensare, banalmente, all’ampiezza degli spazi necessari per la convocazione del
collegio docenti. È opportuno considerare, in simili realtà, l’estrema fluidità delle relazioni tra i tanti e
diversi attori di una così grande comunità scolastica, elemento questo che non gioverebbe alla
costruzione di un’offerta formativa identitaria, rispettosa delle diversità di tutti e ciascuno, ma porterebbe
ad una scuola gestita per frammenti.

Circa l’OFFERTA FORMATIVA
Risulta fondamentale operare un’attenta distinzione tra il sistema dei licei e quello degli istituti tecnici e
professionali, anche in considerazione dei processi di riforma in atto: gli istituti tecnici e professionali si
avviano a una riforma del ciclo che li porterà a quattro anni di scuola superiore, con un collegamento
forte ai nuovi ITS Academy, gli istituti tecnologici superiori; essi gestiscono e sempre più gestiranno
risorse umane (anche esterne) ed economiche importanti, con contatti sempre più stretti con le imprese
del territorio. I licei invece continueranno in larga misura ad essere quinquennali, con una didattica
orientativa mirata meno al mondo delle imprese e più ai percorsi universitari.
La distinzione tra autonomie costituite da licei e autonomie costituite da poli tecnico-professionali
produrrebbe scuole più coese al loro interno (collegi docenti più coerenti e classi di concorso più
omogenee – si veda sotto “Opportunità e vincoli”) e governabili a livello amministrativo e dirigenziale.
Infine, se da un lato è bene tener conto della vocazione produttiva del territorio e di tutte le sue
sfaccettature, dall’altro porre eccessiva enfasi sul tema dell’occupabilità potrebbe svilire la mission vera
e propria della scuola, che non è solo quella di fornire strumenti per l’inserimento nel mondo del lavoro,
ma formare alla conoscenza, nel senso di “imparare per tutta la vita”.

OPPORTUNITÀ E VINCOLI
La CISL Scuola, richiamando l’attenzione alla persona quale principio fondante del proprio Statuto,
sottolinea la necessità di operare un disegno che possa tenere in equilibrio le diverse specificità
dell’offerta formativa con l’esigenza di rafforzare, nelle singole scuole, gli elementi identitari e la
coesione sociale: oggi più che mai sarebbe tanto inopportuno quanto pericoloso porre in essere disegni
di dimensionamento della rete scolastica che potrebbero portare a spaccature anche a livello di comunità
territoriale.
Riteniamo che lo sguardo a quelle che oggi sono le scuole in reggenza e le loro possibili aggregazioni,
non costituisca un criterio percorribile, anzi porterebbe alla realizzazione di una nuova realtà in profondo
contrasto con i criteri sopra descritti. Se si vuole realizzare un progetto di riadeguamento della rete a
quelli che sono i numeri previsti per l’a.s. 2025/26, utilizzare il criterio della “misura d’uomo” può
significare unicamente mettere al centro l’interesse degli alunni e della migliore realizzazione
dell’offerta formativa loro rivolta.
Richiamiamo la necessità di considerare i vincoli posti dalle diverse classi di concorso presenti nei
differenti indirizzi della scuola secondaria di secondo grado; le specificità esistenti, se mal aggregate (ad
esempio un istituto tecnico con un liceo), porterebbero molti docenti ad essere titolari di cattedre orario
esterne su scuole diverse o addirittura su comuni diversi.
Esprimiamo dubbi circa la ridefinizione della realtà della città di Cuneo, sicuramente complessa, anche
in termini di riadeguamento e/o redistribuzione degli edifici che ospitano le scuole.
Sarà opportuna un’attenta analisi dell’esistente, anche considerando le trasformazioni più recenti e le
progettualità poste in essere in termini di edilizia scolastica.
Riteniamo sia invece necessario porre particolare attenzione alle istituzioni scolastiche che vedono, nel
medio-lungo periodo, il rischio di mantenimento dei requisiti minimi per l’assegnazione di un Dirigente
scolastico e DSGA.
In applicazione del criterio della facile raggiungibilità (OM 191/1997), è da tenere in conto la necessità
di evitare eccessive distanze tra plessi della stessa istituzione scolastica, frutto già oggi di difficoltà di
assegnazione del personale docente e ATA da parte dei DS.
Guardando alla scuola dell’infanzia e alle scuole del primo ciclo, è opportuno soffermarsi, con uno
sguardo al futuro, sulla possibilità di conservazione dei parametri per il mantenimento dei Punti di
Erogazione del Servizio (plessi).

La particolare conformazione geografica del territorio porta a distinguere due aspetti: le periferie e le
città a maggiore densità demografica.

Gli esiti: il dimensionamento si farà?
In questi giorni il Presidente della Provincia di Cuneo Luca Robaldo ha incontrato le OO.SS. ed
ha espresso la volontà della Provincia di Cuneo di inviare alla Regione una delibera di carattere
orientativo in cui sarà narrato il percorso svolto attraverso le diverse interlocuzioni e sottolineata
l’impossibilità di addivenire a delle decisioni definitive.
Lo stesso concetto è stato ribadito nella Conferenza Territoriale del 6 Novembre, dove è stato
riassunto in modo preciso e puntuale il lavoro svolto.
Questo non significa che il dimensionamento non si farà, semplicemente i decisori saranno altri.

Ricorsi in atto: facciamo il punto
Ricordiamo agli interessati che sul sito della CISL Scuola di Cuneo www.cislscuolacuneo.it sono
indicate le possibilità di ricorso attivate da questa organizzazione sindacale in collaborazione con gli
studi legali associati.

1.Riconoscimento carta docente
Rivolta a tutti i docenti precari, l’iniziativa è finalizzata al riconoscimento della carta docente per ogni anno di servizio.
2. Attribuzione del beneficio economico per i supplenti brevi
Ricorso rivolto ai supplenti brevi ATA e docenti per il riconoscimento economico della CIA (personale
ATA) e della RPD (personale docente).
Con Ordinanza n. 20015/2018 la suprema Corte, confermando la piena equiparazione tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato, ha riconosciuto anche ai supplenti brevi il diritto all’intero assegno tabellare.
3. Risarcimento danni IRC
Azione legale rivolta agli IRC a tempo determinato al fine di ottenere il risarcimento dei danni subiti a causa della reiterazione illimitata dei rapporti di lavoro a td prevista dalla normativa italiana.
4. Riconoscimento indennità ferie non godute
L’iniziativa è finalizzata al riconoscimento del diritto alla monetizzazione delle ferie non godute

Si prega di compilare il form per la manifestazione di interesse:
https://forms.gle/MmRk3rN6XNrgNed48

ANNO 2013: IL PROBLEMA DEL BLOCCO DELLE PROGRESSIONI
UN PO’DI STORIA: ACCADDE NEL 2010

E’ il 27 Maggio 2010 quando, in un comunicato stampa, l’allora Segretario Generale della CISL Scuola
Francesco Scrima, in riferimento al blocco degli scatti (DL 78/2010), afferma:
“… denunciamo come inaccettabile il blocco per tre anni delle progressioni in cui si articola il trattamento
economico del personale della scuola.”

La CISL Scuola attraverso il raggiungimento di una serie di intese, in allora strumentalizzate e messe
fortemente in dubbio da altri, riesce ad ottenere il recupero del 2010 e, in seguito, il ripristino del 2011 e del 2012.

IL BLOCCO DEL 2013
Con il DPR 122/2013 viene mantenuto il blocco dell’anno 2013; è fatta salva la possibilità di recupero
attraverso un CCNI. E’ un’operazione che risulta impossibile, dato il mancato stanziamento di risorse
dedicate da parte dei diversi Governi e l’impossibilità di sacrificare ancora una volta il Fondo per il
Miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF).

LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE N° 178/2015
La Corte Costituzionale stabilisce l’illegittimità del blocco della contrattazione collettiva ai fini del
contenimento della spesa per il personale. E’ bene evidenziare a questo proposito, che successivamente le
diverse norme non hanno impedito la contrattazione, ma non sono mai state stanziate risorse specifiche!

OGGI ………

L’ORDINANZA DELLA CASSAZIONE 16133 DEL 11 GIUGNO 2024
La corte di Cassazione con l’Ordinanza del Giugno 2024 sottolinea che “le disposizioni che hanno stabilito
il blocco delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti dalle norme contrattuali
collettive … sono disposizioni eccezionali”, quindi da intendersi finalizzate al contenimento della spesa
pubblica.
Conclude la Cassazione: “la progressione in carriera va tenuta distinta dai suoi effetti economici. Il blocco
dettato da esigenze di contenimento della spesa pubblica deve riguardare solo gli effetti economici (essendo ciò funzionale e sufficiente al raggiungimento del suo scopo), senza influire negativamente sulla carriera a fini giuridici”.
CHE FARE?

La CISL Scuola di Cuneo, sottolineando la natura contrattualista dell’organizzazione sindacale, ribadisce
anche questa volta la necessità di operare con la consueta prudenza che da sempre ha contraddistinto
l’operato della struttura sul territorio cuneese.

Data una prima interpretazione della sentenza, che parrebbe ricondurre unicamente al
riconoscimento giuridico dell’anno 2013, gli studi legali convenzionati Avv. Monica Beltramo e Avv.
Nicola Salvini si sono dichiarati disponibili ad approfondimenti, in attesa dei quali si propone agli
interessati un primo atto di diffida ai fini della richiesta di nuova ricostruzione di carriera, azione
questa da intendersi propedeutica a qualsiasi successiva azione di ricorso.

Il personale ATA e Docente interessato all’inoltro della diffida e ad un’eventuale successiva azione di
ricorso è invitato a compilare il seguente form ai fini della manifestazione di interesse:

https://forms.gle/fLY1BqzbedtddE4u5

Sarà nostra cura contattarvi per fornirvi indicazioni, approfondimenti e istruzioni.

Auspicando di aver fornito un’utile sintesi delle assemblee e degli incontri ad oggi svolti,
rammentiamo a tutti gli interessati che ci saranno ancora nuove e molte occasioni di incontro e
dibattito sul territorio.
Gli eventi sono pubblicati sul nostro sito www.cislscuolacuneo.it

CISL Scuola Cuneo
In prima persona, al plurale

La Segreteria Provinciale
Claudia Zanella
Giorgio Bistolfi
Massimo Digennaro

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