CISL SCUOLA CUNEO: ecco perché diciamo no al Referendum dell’ITIS Delpozzo

Lunedì mattina si svolge la consultazione tra i 200 dipendenti dell’istituto promossa da Cgil, Snals e Gilda. La Segretaria provinciale Claudia Zanella:“Si possono svilire la contrattazione, il dialogo, la concertazione riducendole ad un testo e due caselle dove esprimere un si o un no?”

La Cisl Scuola prende posizione sul referendum promosso da altre sigle sindacali (Cgil, Snals e Gilda) all’Itis Del Pozzo di Cuneo.

In un comunicato stampa la segretaria provinciale, Claudia Zanella, spiega le ragioni del perché la Cisl – pur condividendo la preoccupazione di varie problematiche dell’istituto scolastico superiore cuneese – ritiene impropria e inadeguata la modalità referendaria.

Scrive al riguardo la segreteria provinciale:

“É fatto noto l’indizione del referendum presso l’ITIS “M. Del Pozzo” accompagnato da comunicati sindacali.

Con particolari sottolineature circa legittimità, rispetto della norma contrattuale, richiamo alla partecipazione democratica, tutto il personale è stato esortato all’assunzione di responsabilità verso la scuola con un’inusuale “chiamata alle urne”.

E’ oramai di dominio pubblico il comunicato sindacale che si conclude con “Chi non partecipa ha perso in partenza e noi non possiamo permetterci di perdere pur avendo idee diverse. La vera sconfitta non è avere idee e opinioni diverse, ma restare apatici e disinteressati al bene comune.”

La Cisl Scuola, la prima organizzazione in provincia e sul territorio nazionale per rappresentanza, non ci sta!

Non ci sta perché “sta dalle parte giusta”: quella dei lavoratori, quella della tutela degli interessi della categoria.

La Cisl Scuola agli aspetti specifici dell’azione sindacale, fa corrispondere quei valori che costituiscono le radici profonde della storia sindacale della Cisl , ovvero l’affermazione associativa come centralità della persona e ricerca del bene comune.

Crediamo fermamente in un’azione sindacale costruita intorno ai principi del pluralismo inteso come proiezione della libertà personale, in una pluralità effettiva di soggetti collettivi in grado di regolare le relazioni con gli strumenti contrattuali. Proprio in questo rintracciamo le radici del nostro motto “In prima persona, al plurale”, in cui ritroviamo il senso del costante impegno che la nostra organizzazione sindacale realizza in prima istanza attraverso l’azione contrattuale.

Non siamo rimasti apatici o disinteressati, non ci siamo chiamati fuori, semplicemente nel richiedere agli altri “sindacati” un incontro di riflessione e analisi in merito al referendum, siamo stati messi “democraticamente” all’angolo. (Il testo integrale della mail a cui nessuno dei firmatari ha dato seguito è agli atti della Cisl Scuola di Cuneo).

Nel rappresentare gli interessi di ciascuno e nel farne interesse per la collettività, appunto in prima personale al plurale, siamo convinti che il benessere all’interno della scuola passi non solo attraverso

la responsabilità delle istituzioni, ma anche dal rafforzamento delle parti sociali, purché in assoluta indipendenza da logiche di potere.

In questa vision abbiamo chiesto ai tanti colleghi che si sono messi in gioco nelle nostre liste di candidarsi come Rsu, e le lavoratrici e i lavoratori, democraticamente, hanno scelto e sono andati liberamente al voto demandando a loro Rsu per primi, e di conseguenza a noi, la responsabilità di rappresentarli!

Nessuno merita di essere privato del diritto alla libertà di pensiero con l’affermazione che la mancata affluenza alle urne è un “disimpegno civile” : voi avete già votato la vostra Rappresentanza Sindacale Unitaria!

Si possono svilire la contrattazione, il dialogo, la concertazione riducendole ad un testo e due caselle dove esprimere un si o un no?!

Si può smentire un Contratto Nazionale di Lavoro dove non compare il benessere tra le materie di contrattazione a livello di Istituzione scolastica?!

Si può svilire il ruolo della Rsu e il lavoro da loro compiuto negli anni, tacciando chi a dicembre ha firmato il contratto di aver compiuto illeciti?!

Si può smentire l’operato di un Ufficio Scolastico Regionale che a garanzia del benessere e nel rispetto del Contratto Nazionale di lavoro istituisce apposita commissione rivolta al personale scolastico della Regione Piemonte?

Disegnare oggi la scuola di domani, ridisegnare una scuola di qualità, significa sì affrontare il tema del benessere, ma muovendosi verso il cambiamento. L’obiettivo è quello di raggiungere la capacità di “guardarsi tra le persone” connettendosi l’un l’altro, costruendo cultura collaborativa, non facendo della scuola terreno di scontro tra fazioni contrapposte.

Non si tratta di allearsi, schierarsi o semplicisticamente fare squadra, ma di trovare unità di intenti, collaborando per individuare ciò che è più efficace.

Noi ci impegniamo a farlo, sedendoci al tavolo della contrattazione ancora una volta, attraverso il sistema delle relazioni sindacali; lo faremo visitando ancora di più le scuole, stando nei posti di lavoro, vicino a voi!

A partire da questo legame con la persona, vogliamo rilanciare una sfida dell’essere oggi sindacato: essere “profeti dei tempi” (Don Milani) significa stare sul posto di vedetta, stare sulle “mura della città del lavoro” guardando e proteggendo come sentinella chi è dentro ma anche chi è fuori le mura”.

Il referendum, che interessa complessivamente circa 200 dipendenti della scuola superiore cuneese, si svolgerà lunedì mattina 6 marzo, dalle 9 alle 16, in un gazebo posto sul piazzale dell’istituto.

 

 

Close Menu